1925 Secondo di tre figli, Mario Cesare nasce a La Mure (Grenoble) il 5 novembre, da genitori sardi Giorgio Cesare e Assunta Coppo.

1934 La delicata situazione politica europea, dovuta all’instabilità dei rapporti tra le varie nazioni, porta i coniugi Cesare ad abbandonare il progetto di un futuro migliore in terra francese. La famiglia fa ritorno in Sardegna, stabilendosi a Gergei (Sud Sardegna), paese natio del padre Giorgio.

1935 Muore il padre Giorgio. Da questo momento spetta unicamente alla madre Assunta prendersi cura dei suoi tre figli Antonio, Mario e il piccolo Paolo. Dal canto suo, Mario inizia a svolgere diversi lavori, tra i quali quello del “servo pastore” e del contadino. L’istinto artistico si manifesta precocemente in lui, ma la difficile situazione economica, vissuta dalla famiglia, non gli consente di supportare la sua abilità manuale con un regolare percorso di formazione.

1945 È chiamato a svolgere il Servizio di Leva Militare per il quale è costretto ad allontanarsi dal proprio paese per circa due anni. Al termine del servizio di Leva ritorna a Gergei.

1955 Muore la madre Assunta.

1968 Parallelamente al mestiere di imbianchino e di potatore si dedica costantemente alla pratica artistica. Alle prime sperimentazioni eseguite con il pennello sulla tela, ancora troppo acerbe sotto il profilo tecnico-stilistico, a partire dalla fine degli anni Sessanta fanno seguito quelle, ben più riuscite, con la spatola.

1974 A dicembre espone i suoi dipinti nella prima mostra personale che si tiene nel Palazzo Civico a Cagliari, organizzata dall’Associazione “Amici del Libro”.

1975 Ad aprile espone le sue opere pittoriche nella seconda personale allestita nella Galleria d’Arte Sardegna a Sassari. A settembre realizza la sua terza mostra personale nella Galleria d’Arte “Gruppo R” a Iglesias.

1976 L’amministrazione comunale di Gergei gli commissiona un monumento ai compaesani caduti nel corso dei due conflitti mondiali. Mario realizza una scultura in pietra arenaria, raffigurante un soldato inginocchiato, sulla cui spalla destra poggia la bandiera dell’Italia. La scultura viene collocata sopra un alto basamento in cemento, di forma cilindrica, circondato da lastre rivestite in marmo con incisi i nomi dei soldati caduti. Poiché ritenuta troppo piccola rispetto al basamento, poco tempo dopo, l’artista chiede di sostituire la scultura originaria con quella che, ancora oggi, è possibile osservare nell’attuale Piazza Monumento che si trova all’ingresso del paese.

1977-84 Decide di interrompere l’attività espositiva, e di ritirarsi, definitivamente, nell’intimità della vecchia dimora paterna, che nel frattempo è diventata il proprio studio d’artista. Continua a dipingere e a disegnare, contemporaneamente si dedica all’attività di scultore e incisore.

1985 Abbandona la pratica artistica e si dedica principalmente alla scrittura.

2002 A seguito di un intervento di riqualificazione della Piazza Monumento a Gergei, la scultura realizzata da Mario Cesare negli anni Settanta viene collocata sopra un nuovo basamento di forma piramidale, sui cui lati compaiono i nomi dei soldati caduti in guerra.

2002-2009 Assieme agli amici Luigi Olianas e Maria Rosaria Mannoni, cura la pubblicazione di cinque raccolte, intitolate Poesie e Disegni di Mario Cesare, che contengono una nutrita quantità di scritti sulla natura, sull’arte, sulla Sardegna, sulla religione e sull’uomo in quanto essere sociale e politico.

2003 Muore il fratello Antonio.

2008 Il fratello minore Paolo muore suicida gettandosi in un pozzo.

2011 Prende parte alla presentazione del libro a lui dedicato, Mario Cesare – un artista difficile, scritto da Salvatore Serci. Dopo le mostre degli anni Settanta, questa è l’unica ed ultima manifestazione pubblica, finalizzata a promuovere la sua arte, alla quale l’artista partecipa in prima persona.

2012 Celibe e libero da vincoli genitoriali, Mario Cesare muore il 20 marzo all’età di ottantasette anni.

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